Era la terzogenita delle sei figlie di Nefertiti
e del faraone Amenopeth IV, meglio conosciuto come Akhenaton , IL Faraone
Eretico
Alla morte di questi, avvenuta in circostanze più
che sospette, la principessa fu fatta sposare all’unico erede, figlio di una
Sposa Secondaria. (forse la regina Telika di origini mitanni)
Il suo nome era Thut e diventerà poi
Thut-ank-Ammon.
Aveva dieci anni e la sposina ne aveva cinque o sei in più.
Il loro regno durò otto anni, attraversato da fermenti religiosi, sociali e
politici, ma la coppia era solida e in perfetta armonia. Lo dimostrano le tante
raffigurazioni dei due regali sposi in atteggiamenti affettuosi e
confidenziali.
Si trattava di una lettera con cui
la Regina faceva una’azzardata quanto inusuale richiesta al Re degli Ittiti.
Ma vediamo che cosa c’era scritto.
Innanzi tutto bisogna fare una
precisazione. Il diritto di successione al trono, in Egitto, avveniva per via femminile: chi sposava la
Regina o la Principessa-ereditaria, diventava Faraone.
Chiunque fosse, in teoria!
Alla morte del faraone Thut, all’età
di soli diciotto anni e in circostanze sospette, proprio come suo padre
Akhenaton, il trono rimase vacante e con all’orizzonte la minaccia di una
guerra dinastica. Minaccia abbastanza reale.
Il Gran visir Eye, padre naturale della regina Nefertiti, non aveva mai
nascosto le sue mire sul trono d’Egitto; in questo progetto lo appoggiava il generale Haremahb, spinto dalla stessa
aspirazione.
Eye, il katy ossia Gran Visir, che pure non aveva alcuna goccia di sangue
reale, costrinse la giovanissima vedova a sposarlo.
Mentre aspettava quelle nozze che
tanto aborriva, la Regina oppose estrema resistenza; nel frattempo, si
preparava la tomba del Faraone, Thut-ank-Ammon, morto da poco e per questa ragione, non ancora pronta.
Amksenammon amava l’Egitto e il suo benessere e non voleva per il Paese un
sovrano vecchio e malandato… per giunta, anche suo nonno, essendo il padre
naturale della regina Nefertiti, sua madre.
Per evitarlo, fece la mossa politica
più azzardata e coraggiosa, ma anche assai astuta: inviò al Re degli Ittiti,
con cui l’esercito egiziano era in guerra, il seguente messaggio:
“Mio marito, il Faraone d’Egitto Thut-ank-Ammon mi ha lasciata vedova e senza
figli. Mi si dice che avete diversi figli maschi adulti. Mandatemene uno ed io
ne farò il Faraone d’Egitto.”
Il Re ittita, che temeva un
tranello, ma che da buon diplomatico sperava in una risoluzione pacifica dei
contrasti con l’Egitto, prese tempo e la sua risposta arrivò un mese dopo: era
cortese e assai diplomatica, ma non decisiva.
Disperata poiché le nozze con Eye si facevano sempre più vicine e non erano
state ancora celebrate solo perché la tomba di Thut non era ancora pronta, la
Regina inviò una seconda lettera. Questa volta il Re ittita comprese la grande
opportunità che quell’intrepida, piccola donna gli stava offrendo ed accettò.
Ma era troppo tardi.
Il messaggero ittita fu intercettato
dalle spie di Eye e arrestato; la Regina fu segregata nei suoi appartamenti in
attesa delle nozze, che avvennero senza neppure aspettare che la tomba del
defunto Faraone, Thut-ank-Ammon, fosse
completata, proprio per evitare nuovi imprevisti o colpi di scena.Testimonianze
di quelle nozze sono un paio di Cartigli Reali in cui è celebrato l’evento ed
in cui compare la coppia.
Eye morì meno di un anno dopo e
puntualmente il generale Haremhab si fece avanti, scavalcando eventuali (se ce
ne fossero stati) pretendenti appartenenti alla famiglia reale.
La regina Anksenammon rifiutò
sdegnosamente: aveva già mal sopportato l’atto di usurpazione da parte del Gran
Visir, ma non tollerava l’ascesa al trono di un uomo dagli oscuri natali.
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