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Era ancora chiaro, ma il tramonto era prossimo quando il professore ed
Hammad rientrarono da Il Cairo. Avvertito dell’incidente, Alessandro si recò
subito dalla sorella.
“Come sta?” continuava a chiedere ad Alì che lo accompagnava.
“Adesso bene, ma c’è una sorpresa.”
“Come può star bene chi è stato morso da uno scorpione?”
“Per fortuna c’era Osor con noi.” replicò il ragazzo.
“Chi è costui?” domandò il professore
“Ehhh!... E’ questa la sorpresa... E che sorpresa!”
“Oh! – interloquì Hammad, che li seguiva di un passo – E’ molto
misterioso, il mio ragazzo, oggi.”
“Mai quanto la sorpresa che vi attende… ehhh!”
Trovarono Isabella che stava riposando; nel sentirli arrivare la
ragazza riaprì gli occhi.
“Ehi, piccola! Mi hai fatto prendere un bello spavento… Come stai?”
“Non potrei stare meglio, fratellone. Grazie a lui.”
Isabella indicò Osor in piedi in fondo al letto, gambe divaricate e
braccia incrociate sul petto. Alessandro si girò verso di lui.
Sfingeo nella sua immobilità, straordinario nelle proporzioni del
fisico, Osor catturò immediatamente
l’interesse del professore. Qualcosa, però, nella figura di Alessandro, dovette
indurre nella creatura una qualche parvenza di emozione, poiché un barbaglio
inquieto si levò dal suo sguardo d’aquila.
Alessandro tese in avanti la destra.
“La mano, Osor. Stringi la mano a mio fratello.” intervenne la ragazza.
Osor ubbidì e la mano del giovane parve stritolarsi nella morsa
d’acciaio delle sue dita; il professore ebbe una smorfia di dolore.
“Ehi, ma chi è questo Titano?” esclamò tentando, invano di liberarsi
della stretta.
“Lascialo. – intervenne ancora la ragazza che proseguì, rivolta ad Alì
– Prova a dirgli tu chi è Osor e da dove viene.”
“Questi due nascondono qualcosa. – sorrise Hammad, facendosi avanti.
Chi è questo aitante giovanotto?”
“Chi è? Ah.ah.ah… E’ Osor. E’ il Guardiano della tomba della
principessa Nefer… Non lo avete riconosciuto? … Cosa sia in raltà… – aggiunse
dopo una pausa assai eloquente – beh!… questo proprio non lo so.”
“E’ un altro dei vostri scherzi?” domandò ancora l’assistente del
professore.
“Niente affatto! – spiegò il ragazzo – E’ proprio il Guardiano della
tomba. Non lo riconosci?... Non riconosci la statua che stava nella cripta?”
“La statua misteriosamente scomparsa?” l’assistente del professore
agrottò le ciglia.
“Proprio quella. Ha preso il volo, ma rieccola qui!”
“In effetti - assentì l’altro
con un sorriso ammiccante – la faccia e la corporatura di questo buontempone
del vostro amico assomiglia davvero tanto a quella statua… Dove l’avete
pescato?… E’ un vostro amico?”
“Basta con gli scherzi. – interloquì Alessandro – E tu, giovanotto… non
dici nulla? Sei un nuovo operaio? Ti manda la Fondazione Ramses di Londra? Chi sei? Vuoi
rispondere?”
“Io sono Osor, Guardiano della Soglia. – cominciò a recitare la formidabile creatura, con quella sua voce
profonda e gutturale che pareva risvegliare gli echi di quella cripta – Sono io
che respingo i profanatori della dimora della mia Signora. Sono io che con il
tocco della Morte Incognita di cui è dotata la mia mano, punisco gli empi.”
“Basta, ragazzi…”
“E’ la verità, professore. – disse Alì, diventato serio – Non
comprendiamo cosa sia successo, ma lui è proprio quello che dice di essere.
Toccagli il petto: non c’è battito
cardiaco e neppure il polso ha battito… Forza, toccalo… Toccatelo.”
Un attimo di titubanza, poi il professore tese la mano verso il largo
petto della creatura; lo stesso fece Hammad.
Nulla. Non c’era nessuna delle attività che indicano la vita.
“E questi fori nella tunica? – incalzò Isabella – Gli hanno sparato a
Medinet Habu. E’ stato un uomo della banda di Abdel il Rosso. Avreste trovato
le nostre carcasse ad essiccare al sole se Osor non ci avesse fatto scudo con
il suo corpo.”
“Che spettacolo! – incalzò Alì – Le pallottole lo hanno attraversato da
parte a parte. Che spettacolo, ragazzi! E quei banditi?... se la sono
squagliata a gambe levate…, ah.ah.ah…”
“Davvero non si tratta di uno scherzo? – Hammad tornò a tastare il
petto della creatura – Per la potenza di Allah! Non è possibile! – ritirò la
mano, con la sensazione di chi è ubriaco senza aver bevuto – Che cos’è,
allora?”
Alì si strinse nelle spalle e Isabella scosse il capo; Alessandro tornò
a fissare la creatura
“Il Guardiano della Soglia! Colui che colpisce i profanatori con il tocco
della Morte Incognita..” recitò scettico, ma Hammad lo interruppe:
“Il Guardiano della Soglia – disse – Si chiamava così Bes, Signore del
Sonno e del Riposo.”
“Bes? – Alì scambiò un’occhiata con la ragazza – Lui ha parlato di Bes. Ha detto d’essere il sacerdote
del Deforme Bes.”
“Il Deforme Bes! Ma certo! – disse Alessandro con una risata tirata e
nervosa, per nascondere l’emozione, ma tornò serio – Lui potrebbe essere, per
quanto inverosimile appaia, il testimone della potenza degli antichi sacerdoti
egizi… per quanto paradossale…”
“Che vuol dire: testimone della potenza..” lo interruppe Isabel, a sua volta interrotta da Hammad:
“…che questa creatura potrebbe
essere un prodotto del potere occulto degli antichi sacerdoti egizi, capaci di
manipolare la materia.” spiegò.
“Sarebbe una cosa straordinaria davvero! Che cosa significa?… Forse che
gli antichi sacerdoti egizi possedevano cognizioni che la moderna scienza non
ha ancora scoperto?”
“Forse… In parte. – convenne Alessandro – Sapete cosa conteneva il sacchetto
che quella statua… Santo Cielo… che Osor teneva in mano?... – Alessandro fece
seguire una pausa carica di emozione – Materiale radioattivo. – spiegò – La Morte Incognita non è altro che un sacchetto
di materiale radioattivo.”
“Cooosa? – fecero in coro i due ragazzi - Stupefacente!”
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