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Nefer si girò per tornare al suo scanno. Fatti
pochi passi, però, andò a scontrarsi con qualcuno che veniva in senso opposto. Pareva avere Seth alle calcagna e dovette sorreggerla per impedirle di
cadere.
La ragazza sollevò gli occhi e il cuore le balzò nel petto nell’incontrare uno sguardo, azzurro come il cielo che le stava sulla testa, profondo come le acque del Nilo e ardente come i raggi di Horo.
Era un giovane sui venti anni, prestante ed atletico, capelli biondi. Gli occhi, di colore indefinibile, chiari e brillanti, la guardavano in modo così intenso che a Nefer parve deliziosamente sconveniente e il suo volto avvampò sotto quello sguardo.
La ragazza sollevò gli occhi e il cuore le balzò nel petto nell’incontrare uno sguardo, azzurro come il cielo che le stava sulla testa, profondo come le acque del Nilo e ardente come i raggi di Horo.
Era un giovane sui venti anni, prestante ed atletico, capelli biondi. Gli occhi, di colore indefinibile, chiari e brillanti, la guardavano in modo così intenso che a Nefer parve deliziosamente sconveniente e il suo volto avvampò sotto quello sguardo.
Indossava la veste delle Guardie Reali e la
sovrastava con l’imponente statura.
“Perdonami, bella fanciulla…” cominciò lui, ma
Nefer lo interruppe:
”Tu… tu sei il principe Xanto di Troia.” esclamò;
l’altro aggrottò la fronte senza rispondere.
Quel giovane era proprio il figlio di Priamo, ultimo della numerosa prole del Re di Troia e forse il più avvenente. La sua storia era uguale a quella di tutti gli altri principi troiani scampati all’eccidio e destinati alla schiavitù. Menelao, re di Sparta e capo dell’armata achea, caduta la città, lo aveva fatto prigioniero e condotto schiavo con sé. Durante il ritorno in patria, però, la dea Atena aveva ostacolato la traversata del capo dei guerrieri achei perché adirata e contro il greco Aiace d’Oileo, che aveva usato violenza a Cassandra, principessa di Troia e sua Sacerdotessa.
L’ira della Dea dell’Ulivo aveva colpito quasi
tutti i guerrieri Achei perché non avevano punito quel sacrilegio. Aveva fatto
vagare e poi disperdere la flotta attraverso i mari: delle cinquanta navi di
Menelao si erano salvate dal naufragio solamente cinque, più quella di un suo
guerriero, a bordo della quale si trovava il principe Xanto.
“Perché indossi la divisa delle Guardie del
Faraone? – domandò la principessa; il ragazzo continuava a guardarla in
silenzio – Sei fuggito? I soldati del Faraone ti stanno cercando, lo sai? Non
temere, però. Io non ti tradirò.” lo rassicurò.
Fatto prigioniero, dopo la morte del fratello, il
grande Ettore, il ragazzo aveva più volte tentato la fuga e quello era solo
l’ultimo tentativo di sottrarsi alla prigionia ed alla schiavitù.
“Tu non sei come i soldati del Faraone. – proruppe
con amarezza il principe fuggiasco – Si sono posti sulle tracce di Xanto come
un branco di cani rabbiosi che corrono dietro l’antilope per il piacere del
padrone.”
“Il Faraone d’Egitto – replicò Nefer – non ama dare la caccia ai fuggiaschi, siano pure essi figli di Re. Il Faraone è valente cacciatore di tori, leoni ed elefanti e non di uomini!”
“Il Faraone d’Egitto – replicò Nefer – non ama dare la caccia ai fuggiaschi, siano pure essi figli di Re. Il Faraone è valente cacciatore di tori, leoni ed elefanti e non di uomini!”
“Tu stessa – replicò a sua volta il ragazzo – hai
detto che l’esercito intero è sulle tracce di Xanto… neppure per mio fratello
Ettore, il più valoroso guerriero della terra, si è mai mobilitato un esercito
intero
“Non è consuetudine del Faraone, mio padre,
cacciare uomini, ho detto e…”
“Per il Sacro Tridente di Poseidone! – proruppe
nuovamente l’altro – Tu sei la figlia del Faraone? Oh, me meschino! Ora mi
farai…”
“Ti ho detto di non temere alcun danno da parte
mia. – lo rassicurò nuovamente lei – Io conosco ciò che è accaduto alla tua
città… Troia! So con quale ingannevole azione è stata costretta alla resa e so
della triste fine del suo Re Priamo e dei suoi figli… L’ho sentita tante volte
per bocca dei cantori che giungono qui, a corte. Ho sentito cantare le gesta di
principi guerrieri come Odisseo, Achille e anche Ettore ed Enea… Ho udito del dono della veggenza che Cassandra,
principessa di Troia, ebbe da un Dio di nome Apollo e dell’infallibilità dei
responsi del suo gemello, il principe Eleno, che…”
“E’ proprio nella terra dell’Epiro, - la interruppe
per la seconda volta il principe Xanto – che voglio arrivare… col favore degli
Dei. Mio fratello Eleno, che mi dicono
sia giunto sano e salvo in quella terra, sarà felice di ospitarmi… Spero. E lo
sarà anche Andromaca che egli ha sposato dopo la morte di nostro fratello
Ettore, avvenuta non per mano di Achille… ma… ma grazie solo all’aiuto dei suoi
Dei. – il principe troiano ebbe una pausa: la sua voce era carica di dolore e
di rancore. Si schiarì la gola, tirò su col naso, poi continuò – Ricordo che
Andromaca era gentile con me quando ero bambino e giocavo con suo figlio
Astianatte.”
“Io ti aiuterò a fuggire.” disse d’un fiato la
principessa di Tebe.
“Perché lo fai?” domandò lui; Nefer scosse la testa
e continuò:
“Quando re Menelao giunse qui, salvò una delle
figlie del Faraone dalla furia di un toro inferocito e il Faraone gli deve
riconoscenza… Sono io quella principessa e chiederò al capo delle Guardie Reali
di porti sotto la sua protezione.”
“Il principe Thutmosis?”
“Tu non dovrai più temere per la tua libertà. –
assentì col capo la ragazza – Sarà il principe Thutmosis a mettere in atto
questi propositi… dopo che gliene avrò parlato, naturalmente.- aggiunse con un
sorriso che le illuminò il bel volto - Adesso vai. Nasconditi da qualche parte.
Domani ti presenterò al capo della Guardia Reale. Aspettami davanti al Pilone di
Ammon-Ra… Sai dove si trova il Pilo… ”
“Ti aspetterò lì! – la interruppe il principe
fuggiasco, poi - Non sei solo bella, principessa, ma anche gentile e generosa.
– sorrise e prima di allontanarsi aggiunse – Non conosco il tuo nome.”
“Nefer… Sono la principessa Nefer di Tebe.”
“A domani, dolce fiore d’Egitto. – salutò il
ragazzo – A domani, principessa Nefer, bella e splendente più dell’Aurora.”
Rimasta da sola e con le guance diventate porpora,
Nefer riassaporò quelle parole e il cuore cominciò a batterle precipitosamente.
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